« Sono a Khiva, Uzbekistan, e il Convitato di Pietra in caftano e turbante che sto cercando di fotografare è Muhammad ibn-Musa al-Khorizmi, colui che ha introdotto il termine al-jabr e di conseguenza è considerato il Padre dell'Algebra. Dal suo nome viene l'espressione algoritmo.
Essendo nato a Khiva nel 780 dopo Cristo, è celebrato appena fuori della porta principale della città da quell'immane monumento, e io sono arrivato fin lì, ai margini del Deserto Rosso turchestano e poco lontano dallo scorrere dello storico Oxus (oggi Amu-Darya), proprio per rendere omaggio a lui. In un paio di miei romanzi di ambiente avventurosamente matematico ho addirittura chiamato al-Khorizmi un programma per computer che ne fa di tutti i colori. Con gli algoritmi, appunto.
Mentre mi aggiro così pieno di reverenza alla ricerca di una luce che non ferisca la pellicola come fa con i miei occhi, improvvisamente il mirino della macchina fotografica inquadra un enorme cartellone giallo che spicca alto nel cielo di fronte alle mura. Una mappa stradale, a prima vista. Ma di dimensioni smisurate.
Fotografato da tutte le parti al-Khorizmi con esiti che so già mediocri (come dai definizione al marmo nero sullo sfondo di un simile cielo?), mi avvio con il naso all'aria per andare a leggere la Mappa. E capisco finalmente perché sono in viaggio e come mai, dopo trentacinque anni di peregrinazioni, l'inconscio mi ha portato a Khiva.
Nessun commento:
Posta un commento