Autunno 1974. Una bella gita, clima umido ma molto più gentile che in Italia, avendo una vaga idea che un giorno o l'altro avrei potuto provare a tradurre l'Ulysses di Joyce, scattavo foto…
«Il suono di due voci acute, un’armonica a bocca, echeggiò nell’atrio spoglio venendo dagli strilloni: I ragazzi di Wexford noi siamo, che pugnaron col cuore e con la mano.»
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«(Il signor Bloom) si fermò davanti alla vetrina di Dlugacz con gli occhi fissi sulle matasse di salamelle, salsicciotti…»
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